Lofarma respirare è vivere
Lofarma respirare è vivere

L’allergia al pelo del gatto, o meglio all’epitelio del gatto è un’allergia molto diffusa, che può colpire anche chi non vive a stretto contatto con l’animale.

Il più noto allergene responsabile della reazione allergica si chiama Fel d1 ed è presente nella saliva e nelle urine, ma è assente sul pelo!

Il gatto poi leccando il pelo per la sua toilette quotidiana diffonde l’allergene che entra così in circolo nell’ambiente.

I sintomi dell’allergia al pelo del gatto si possono manifestare a livello di occhi (congiuntivite), naso (starnuti, prurito, naso che cola, naso chiuso), bronchi (tosse, respiro con fischio, difficoltà respiratorie).

L’allergene è di piccole dimensioni, molto volatile, e può essere facilmente trasportato anche da abiti e capelli e resta a lungo in sospensione nell’aria.

Proprio per questo l’allergene Fel d1 è presente in molti ambienti, anche in assenza dell’animale: scuola, ufficio, mezzi pubblici, casa di amici.

Le piccole dimensioni e la volatilità dell’allergene lo rendono inoltre particolarmente rischioso per i bronchi, dove può penetrare facilmente provocando i sintomi di una aumentata reattività (tosse, sibilo da sforzo o da esposizione a irritanti), ma anche vere e proprie crisi asmatiche.

A differenza di altre allergie, per quella all’epitelio del gatto non esiste un periodo particolare di attacco, le reazioni allergiche possono avvenire durante tutto l’anno e accentuarsi nei mesi della muta e in quelli invernali per la maggior presenza tra le mura domestiche.

L’epitelio di gatto può avere una reattività crociata con epitelio di cane e cavallo.

Esistono gatti ipoallergici?

Il gatto di razza siberiana e quello norvegese sarebbero di natura minori produttori dell’allergene maggiore Fel d1.

Questo li può rendere più tollerabili da parte dei soggetti allergici, purché il grado di allergia non sia elevato ed i sintomi gravi.

In generale poi, l’animale femmina produce minore quantità di Fel d1, così come gli animali castrati.

I soggetti allergici possono quindi in determinate circostanze convivere serenamente con il proprio amico a quattro zampe, anche seguendo una serie di precauzioni atte a ridurre al minimo i sintomi.

Come posso controllare l’allergia e convivere con il mio gatto?

Nella pratica quotidiana ci sono piccole accortezze da poter seguire che possono migliorare la qualità della vita dei soggetti sensibili che convivono con un gatto.

In generale si raccomanda di evitare il contatto troppo stretto con l’animale e lavare frequentemente le mani con cui si è accarezzato il gatto.

Un’altra precauzione è evitare di manipolare la cassetta dove il gatto deposita gli escrementi perché fucina di batteri e soprattutto di allergeni scatenanti.

L’animale dovrà essere pulito e spazzolato di frequente, ovviamente non dal soggetto allergico perché in questa situazione l’inalazione diretta di allergene può essere elevata comportando il rischio di crisi respiratorie anche gravi.

Importante è anche mantenere altamente puliti gli spazi abitativi, con cambi frequenti delle lenzuola e del tessile cattura allergeni. 

Per garantire un buon sonno potrebbe inoltre essere opportuno rendere la camera da letto uno spazio neutrale, dove il gatto non entra, in cui poter respirare e dormire con tranquillità.

L’importanza della diagnosi

In caso si avvertano alcuni dei sintomi indicati, suggeriamo di rivolgersi ad un medico allergologo.

Lo specialista potrà effettuare una corretta diagnosi, anche attraverso una serie di test. Inoltre, se necessario, vi indicherà la corretta terapia.

Con le terapie oggi esistenti è infatti possibile arrivare a godere della compagnia dei nostri amici a quattro zampe in relativa tranquillità.